TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 2018
TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 2018:
DA FRANKENSTEIN, FREAKS E ZOMBIES FINO
AL PORNO GALATTICO DI STOYA E AL PROLETKULT E OLTRE
di Vincenzo Basile
Inaugurata al Teatro Rossetti di Trieste, dal suo direttore, nonché cofondatore, Daniele Terzoli, si è conclusa la diciottesima edizione di uno dei più importanti festival di fantascienza europei. Molte è di rilievo le opere e gli incontri di futurologia e scienze “altre”.
PSYCHO: DISSOCIAZIONE, AMORE E MORTE
PSYCHO: DISSOCIAZIONE, AMORE E MORTE
I SEMINARI PSICOANALITICI DI FRANCESCO FRIGIONE
Venerdì 26 ottobre 2018 - Ore 18:30
Cioccolateria Fascino napoletano
Via Tolemaide, 14, 00192 Roma - Fermata Metro A Ottaviano/San Pietro
Ingresso libero e consumazione al tavolo (€ 5,00)
LA BELLA ETÀ
LA BELLA ETÀ
Carl Gustav Jung
diIvan Battista
«(…) Penso, perciò, che sia meglio, per una persona anziana,
continuare a vivere. Guardare avanti con attesa al giorno dopo, come se avesse secoli davanti a sé (…)»
Intervista di John Freeman a Carl Gustav Jung nel programma BBC Face to Face, 1959
Gli anziani come me devono vivere la vita come se non finisse mai. Come me; intendo dire con la mentalità di chi si sorprende a stupirsi per le cose che ancora riesce ad apprendere.
Leonardo da Vinci, morì ad Amboise, tra le braccia del re di Francia Francesco I che, in lacrime, lo chiamava “padre mio”. Anche Leonardo sembra che piangesse, ma non per paura della morte che sentiva imminente (mori a 67 anni, oggi sarebbe considerato un “giovane” anziano) bensì perché si rendeva conto che non avrebbe più potuto esplorare e conoscere le leggi della natura che costituivano, per lui, la base dello scibile umano e dell’arte nonché il suo principale interesse. Leonardo era uomo del rinascimento, quello straordinario periodo storico, e soprattutto culturale, che poneva al centro dell’universo l’Anthropos e non più Dio.
UNO SGUARDO SUL BUIO
UNO SGUARDO SUL BUIO
Epicuro
di Ivan Battista
«La morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi
non c'è la morte, quando c'è la morte non ci siamo più noi.»
Epicuro, Lettera a Meneceo, 125
Ciò che fa la differenza tra noi umani e il resto degli esseri viventi è l’autocoscienza e, di conseguenza, la consapevolezza del nostro limite di vita.
Sapere che un giorno dovremo andarcene per ritornare nel buio dal quale siamo venuti è la nostra immane condanna, ma anche il nostro maggiore punto di forza. Senza questa caratteristica del tutto umana non si sarebbe sviluppata alcuna evoluzione civilizzata. Sì, perché tutte le azioni e le attività che esulano dal primario sforzo per mantenersi vivi, costituiscono ciò che va a creare la cultura e, dunque, la civiltà. Pensiamo solo ai riti funerari nei secoli, alla loro diversità quale espressione di sapere e convinzioni diversi. Fin dalla notte dei tempi si procedeva alla sepoltura dei corpi. Sono stati ritrovati resti umani intenzionalmente composti e posizionati in modo particolare finanche del Neanderthal. Gli Egizi mummificavano; i Greci cremavano e incenerivano i corpi dei defunti; gli Etruschi disponevano i resti dei cari estinti in case fornite di tutto il necessario per la vita ultra terrena e lasciavano negli ambienti le suppellettili e gli oggetti più cari; i Romani inizialmente sotterravano i propri cari estinti sotto il pavimento delle loro abitazioni. In seguito, con l’influenza della cultura greca («Graecia capta ferum victorem cepit, et artes intulit agresti Latio», Quinto Orazio Flacco, Epistole, II, 1, 156) i Romani, “feroci” vincitori della Grecia, ma culturalmente conquistati dall’Ellade, cominciarono ad usare le pire funerarie anche loro.
UN ROMANZO SFRANGIATO
UN ROMANZO SFRANGIATO
di Luciana Zollo
Zadie Smith, “Swing time”, Penguin Group, London, 2016; trad. it di Silvia Pareschi, Mondadori, 2017;
“Tiempos de swing” (trad. allo spagnolo di Eugenia Vasquez Nacarino), Salamandra, 2018
«La questione non è essere felici» – questa la dichiarazione di principio di Fern, uno dei personaggi più autorevoli del romanzo - «ma che la nostra vita abbia un senso». Tale prospettiva, capovolta rispetto al senso comune occidentale, funziona da cartina di tornasole per affrontare, nel corso di una doppia narrazione, quella dell’infanzia della protagonista e la sua avventura nel presente come assistente di una popstar di fama internazionale che finanzia il progetto di una scuola per bambine in Africa Centrale, i rapporti tra le razze, tra i sessi e tra le generazioni nell’ultimo mezzo secolo, a cavallo di tre continenti.
AFRORE E TURGORE
SPRECO DI TEMPO
AFRORE E TURGORE
Mette Vergesen
AFRORE E TURGORE
La scomparsa del sesso nell'era della tecnica e l’alveare meccanico
Edizioni Il Muttino, Bologna, 2018
Pagine 2929, € 69,00
di Ugo Derantolis
Mette Vergesen è una antropologa e sessuologa danese di celebrata fama. Il suo campo d’indagine è particolarmente intrigante: le interazioni tra sviluppo economico, credenze magico-religiose, organizzazione sociale e pratiche sessuali. Titolare presso l’Università di Aarhus del primo istituto di ricerca al mondo di “Relazioni Sociosessuali”, si avvale di un corpo di fedelissime allieve, gravide di entusiasmo, che la coadiuvano nelle ricerche svolte negli angoli più remoti del pianeta. Mette le definisce, con orgoglio, «Le mie amazzoni» e da esse non si separa mai. Questa preferenza per le discepole ha suscitato aspre polemiche in ambito accademico e le ha anche procurato delle noie legali, essendo stata accusata di discriminare il genere maschile e la comunità gay; ma la Vergesen ha sempre ribadito, e provato, che le collaboratrici scelte erano le più idonee a svolgere le delicate indagini sociosessuali. E fino adesso è stato impossibile darle torto.
LA CREATIVITÀ DI NILDE
LA CREATIVITÀ DI NILDE
di Ivan Battista
Nella visione religiosa è la divinità che crea l’universo mondo. In verità, la maggior parte delle cose che fondano la nostra realtà e il nostro ambiente di vita è creato dall'essere umano. Proviamo a considerare tutto ciò che ci circonda. Ci accorgeremo che molti aspetti della realtà sono dovuti all'impegno del lavoro e della creatività dell’individuo. L’essere umano possiamo definirlo, allora, un essere creativo che ha la capacità di immettere, con la sua inventiva, nell'esistenza propria e in quella collettiva, qualcosa di inedito.
UN’ESTATE IN RUSSIA
UN’ESTATE IN RUSSIA
Reportage di viaggio di Luciana Zollo
L’ATTESA
L’anziano indossa un paio di pantaloni senza forma: lunghi e larghi, di colore indefinibile, stretti in vita da una cintura di cuoio. Nonostante faccia piuttosto caldo, usa il giubbotto sopra una camicia a quadri dal collo liso e spiegazzato. Si direbbe un campagnolo. La bambina é minuta, vestita con cura e pettinata con la coda di cavallo; sotto la frangetta, si spalancano due occhi grandi e luminosi, di un azzurro intenso. I suoi lineamenti sono delicati, ed é in loro contemplazione che il volto rugoso del vecchio si atteggia in un continuo sorriso.
DIGNITÀ
DIGNITÀ
Roma, giovedì 14 giugno, alle ore 20:30, presso la sala conferenze dell’Istituto regionale per Ciechi e Ipovedenti “Sant’Alessio”, si è tenuta la conversazione dal titolo “Dignità”.
BUON COMPLEANNO, 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO!
A TUTTO CAMPO
BUON COMPLEANNO, 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO!
Serata psicologica e teatrale, con cena a tema, dedicata al cinquantenario del capolavoro di Stanley Kubrick
IL DESERTO
IL DESERTO
L'abbazia nel querceto (Caspar David Friedrich, 1809-10 - Google Art Project)
poesia di Francesco Frigione
“LA CUCINA” di Arnold Wesker
“LA CUCINA” di Arnold Wesker
Al teatro Eliseo di Roma fino al 20 maggio
di Serena Di Marco
Dopo il grande successo di critica e pubblico ottenuto nel 2016, alla prima nazionale, lo Stabile di Genova ripropone per la stagione 2017/18, “La cucina”,di Arnold Wesker, spettacolo prodotto dal Teatro stesso.
La prima rappresentazione italiana avvenne nel 1969, per iniziativa di Lina Wertmuller, ed ebbe Isa Danieli fra le protagoniste.
AD ALTA VOCE 2018
“GRUPPO PALERMO” 2018
Laboratorio di scrittura in italiano a Buenos Aires
“AD ALTA VOCE”
Un incontro di letture e conversazione